I 10 tipi umani che trovi a un concerto

I 10 tipi umani che trovi a un concerto

I concerti, per chi non lo sapesse, sono una sorta di strani spettacoli dove dei tizi drogati suonano degli strumenti e degli altri tizi drogati li ascoltano posizionati un po’ più in basso. Nonostante questa prima generalizzazione si possono distinguere diverse tipologie di individui tra il pubblico che assiste a questa curiosa forma di aggregamento sociale. Vediamo qui di seguito i dieci peggiori.

Girl Talk In Concert - December 4, 2010

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#1. Lo spilungone

È il tizio altissimo che ti si piazza davanti, c’è ne sempre uno, impossibile sfuggire a questa regola del fato. Non deve essere necessariamente alto per romperti i coglioni e di conseguenza la visuale del concerto. Lo spilungone infatti è spesso di altezza media ma dotato di una capigliatura che sembra tirata fuori da uno di quei cazzo di dipinti di Maria Antonietta; se le hanno tagliato la testa ci sarà un motivo. Viva il terrore di Robespierre!

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#2. La coppietta

Un concerto è il posto meno adatto per una coppietta: l’uomo non può né alcolizzarsi ne andarci a provare con qualche tipa mezza sfasciata nel parcheggio; per la donna la musica è così alta che le impedisce di poter starnazzare per ore come al suo solito. Per questo la coppietta finisce per restarsene in silenzio verso il fondo. La posa tipica è lei davanti e lui che la stringe da dietro, che può sembrare una cosa romantica, ma in realtà è la posizione più comoda per farsi fare una sega senza venire beccati. D’altronde la noia è tanta.

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#3. Il prete del pogo

Il problema del prete del pogo e che non è in grado di distinguere i contesti. Ad un gig hard-core è il benvenuto ma sarebbe capace di cominciare a prendere a spallate le prime file del concerto annuale dell’orchestra sinfonica di Vienna. Questa sua mancanza di capacità di giudicare l’ambiente circostante lo porta non solo a rompere i coglioni alle prime file di qualsiasi concertino, ma spesso a rompersi la mandibola sbattendo contro le nocche del primo tizio incazzoso che incontra.

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#4. Il karaoke

Il tizio che si è imparato a memoria tutti gli album  dell’artista in questione e che ha deciso che il suo più grande divertimento della serata sarà urlarti nelle orecchie parola per parola tutti i testi delle canzoni in scaletta, stonando di almeno tre semitoni e mezzo ogni pezzo.

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#5. I registi

I veri geni, quelli talmente intelligenti che hanno pagato il biglietto del concerto per godersi un’esperienza live, con il palco in HD dal vivo, e passano la serata a guardare lo spettacolo sullo schermo del loro pidocchiosissimo cellulare grande quanto una tessera sanitaria per fare montagne di video da pubblicare su facebook, video che ovviamente nessuno guarderà.

#6. Il maniaco

Il maniaco è uno dei ruoli più antichi e rispettabili fin dall’alba dei tempi. Ama i posti molto affollati ma sembra subire un fascino particolare per i concerti. In realtà non stupisce più di tanto la cosa, la calca e la musica alta sono gli alleati perfetti per il maniaco, che trascorre l’intera durata del concerto ad appoggiare il pacco addosso a tutti i culi che gli si parano davanti. È interessante notare la nonchalance con la quale i maniaci chiedono scusa una volta beccati. È comunque uno dei meno rompicoglioni di tutti.

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#7. Il romantico

Il romantico è quello che per motivi x (fidanzata in Erasmus, fidanzata in vacanza, relazione a distanza), si ritrova a doversi guardare il concerto con la morosa attaccata al telefono per farle sentire i suoi pezzi preferiti. Piacevolissimo averlo accanto e sentirlo urlare tutta la sera nel tentativo di riuscire a farsi capire dalla sua amata dall’altra parte della cornetta. Ovviamente non ci riuscirà, quello che riuscirà a fare sarà farvi venire una bella peritonite dal nervoso a voi.

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#8. L’esperto

L’esperto di solito non è mai solo, è sempre accompagnato da un altro esperto, altrimenti non ha nessuno con cui fare l’esperto. Se ne stanno lì, ad analizzare l’esibizione in silenzio e a bisbigliarsi cose misteriose nelle orecchie:

  • psss… io lì avrei usato una diatonica

  • … ma sei matto, con i single-coil non reggono

  • beh ma ha il plettro in Uretano

  • In effetti grippa bene

Nella vita sono musicisti falliti.

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#9. La groupie

Quella di diciotto anni che urla come un’indemoniata dimostrando di competere per il record delle corde vocali più resistenti tra i mammiferi. Spesso sfocia in qualche assurdo pianto di commozione e si agita talmente tanto che a metà dell’esibizione la puzza dei suoi ormoni adolescenziali comincia a provocarti giramenti di testa. Non te la dà mai.

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#10. Il fuori tempo massimo

Il vecchio che non vuole accettare che ormai la cosa più adatta alla sua età è scegliere da un catalogo la bara su cui essere seppellito. Dissimulando entusiasmo infinito, si mimetizza tra il pubblico esasperando al massimo la sua giovinezza interiore, quando in realtà il suo sistema nervoso sta gridando dalla disperazione per i dolori alle ossa soffocati dalla sua voglia di non invecchiare. Topico il momento in cui comincia ad attaccarti pipponi infiniti sulla sua giovinezza, su quando si è fumato una canna con Hendrix o si è preso la clamidia da Janis Joplin.

Andrea Passador

Artista, scrittore, musicista, poeta, giornalista freelance e attore teatrale. Non sono niente di tutto ciò.