Perché gli studenti universitari applaudono la fine del corso
Recentemente ho concluso un corso universitario alla facoltà di psicologia di Padova. Come potete immaginare tra un disturbo istrionico e una crisi maniacale la tensione erotica era fortissima. Sembrava di assistere ad una enorme gang bang al contrario, dove dalla cattedra con un enorme microfono in mano le mie parole convogliavano gli sguardi e le attenzioni della platea.
Alla fine, quando ho pronunciato le fatidiche parole, “grazie per l’attenzione, ci vediamo a gennaio all’esame. Buone feste a tutti”, è partito uno scrosciante applauso.
(ci tengo a precisare che questa è una vicenda che mi è accaduta realmente e che non ho assolutamente copiato dalla bacheca di una mia ex collega di dottorato)
Dentro di me mi sono chiesto perché applaudire la fine del corso. Che motivo c’era? Ho deciso di stilare una lista di ipotesi.
Perché lo studente idealizzandoti crede di amarti e vuole sposarti pur sapendo che si tratta di un amore impossibile.
Perché si è rotto le palle di ascoltarti e si concede un applauso liberatorio.
Perché ha compreso il beneficio di trattare la didattica con cinismo.
Perché spera che ti ricorderai di lui il giorno dell’esame.
Perché è palesemente ubriaco e in quel momento gli sembra di fare una cosa giusta.
Perché gli italiani sono da sempre assoggettati al potere e credono che appoggiandolo godranno di potere riflesso.
Perché applaudire è una caratteristica congenita nel nostro DNA e non potendolo più fare sui voli Ryanair abbiamo bisogno di altre valvole di sfogo.
Perché è un modo carino per deridermi.
Perché spera che la vicinanza emotiva con il docente sia più importante di imparare qualcosa.
Perché gli accademici sono i nuovi eroi romantici.
Perché ho pagato una comparsa per far partire l’applauso e l’impulso all’omologazione è irresistibile.
Perché se applaudi ti sembra di essere in un posto figo e non in un’aula universitaria.
Perché è un modo facile per fingere che stavi ascoltando la lezione e non eri ipnotizzato dalle tette della tua vicina di posto.
Perché è gratis.
Perché forse hanno capito che applaudire un docente dentro un’aula universitaria, dopo aver imparato qualcosa che domani potrai spendere per migliorare l’Italia, è più importante che osannare uno slogan per strada.