I drammi che i camerieri devono affrontare ogni giorno

I drammi che i camerieri devono affrontare ogni giorno

Nella mia fulgida giovinezza ho fatto i più disparati lavori, dal parcheggiatore, allo steward negli stadi fino al bracciante e all’assicuratore. Tra questi però merita una menzione speciale il cameriere, un mestiere che merita tutte le lodi del mondo. Per questo ho raccolto qui tutti i drammi che questa professione porta con sé ogni maledetto giorno, sperando di portare sollievo a qualcuno con il potere del compatimento.

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#1. Ogni qual volta cominci il turno ti prepari come se dovessi affrontare una missione speciale nella guerra del Vietnam.

 

#2. Sei costretto a sorridere a tutti i clienti anche quando sei morto dentro.

 

#3. Ogni qual volta qualcuno dice che la schiavitù in occidente è stata abolita ti si solleva un sopracciglio inconsapevolmente.

 

#4. Maledici ogni giorno dentro di te colui che ha scoperto lo zucchero di canna.

 

#5. A volte sei talmente affamato che vorresti nasconderti in bagno a mangiare gli avanzi dei clienti.

 

#6. A volte lo fai veramente.

 

#7. Tra camerieri circolano storie leggendarie di clienti russi capaci di lasciare mance a tre zeri che ti fanno sognare ad occhi aperti.

 

#8. Quando ti cade un vassoio ci sono giusto quelle centottanta persone che si girano ad osservarti mentre combini il disastro.

 

#9. Quando finisci il turno vorresti uscire a divertirti ma sono le quattro del mattino e in giro non c’è nessuno, finisci perciò in qualche misero bar aperto tutta la notte a confidarti con qualche collega che vive il tuo stesso dramma.

 

#10. Dover adempiere l’ingrato compito di cacciare via i clienti che ordinano solo un caffè ma occupano un tavolo da quattro per sei ore.

#11. La gioia nell’aver a che fare con il cliente mono-ordine, quello che ti ordina le cose una alla volta facendoti fare settanta viaggi e a cui auguri l’ergastolo.

 

#12. Dover sopportare ogni tipo di lamentela come se tutto fosse tua responsabilità: cibi troppo caldi, troppo freddi, caffè troppo annacquati, schiuma poco schiumosa, ritardi, herpes genitali e guerre mondiali.

 

#13. Lavorare quando tutti sono in ferie e andare in ferie quando tutti lavorano.

 

#14. Dover essere gentile con i clienti che ti ammorbano con gli spiegoni della loro vita.

 

#15. Resistere alla perenne tentazione di prendere a calci i bambini che corrono tra i tavoli.

 

#16. La piacevole sensazione di non sentire più la gambe dopo aver staccato.

 

#17. Non hai paura dell’inferno perché ci sei già.

 

#18. L’odio lanzichenecco che ti sale quando sei oberato dagli ordini e un cliente ti chiama al suo tavolo per chiederti una penna.

 

#19. L’istinto omicida che pompa nelle vene quando a un minuto dalla chiusura entra il classico cliente dell’ultimo secondo.

 

#20. Continuare a prendere ordini anche quando chiudi gli occhi prima di andare a dormire.

 

Andrea Passador

Artista, scrittore, musicista, poeta, giornalista freelance e attore teatrale. Non sono niente di tutto ciò.