I disagi tipici di chi odia le discoteche

I disagi tipici di chi odia le discoteche

Ovviamente c’è discoteca e discoteca. Qui ci riferiamo a quelle fighette e arroganti in cui la tamarraggine scopa sui divanetti con il cattivo gusto. Sicuramente avete in mente dei nomi di locali che rappresentano questa categoria e altrettanto sicuramente sapete benissimo che non si tratta delle discoteche in senso esteso, ma solo di alcune nicchie di degrado travestite da locali alla moda.

Bene, dopo essermi parato il culo, ecco i disagi tipici di chi odia le discoteche (non tutte, se per caso non l’avessi ancora detto).

discoteche

#1. I loro nomi da balera bulgare

 

#2. La sagra della salsiccia che si inaugura attorno ad ogni figa

 

#3. Spendere per l’ingresso il denaro che a te basterebbe per fare l’interrail della Kamchatka

 

#4. I vocalist che non sanno fare il gioco del silenzio

 

#5. Le foto su Facebook e i dubbi sul genere umano che provocano

 

#6. L’imbarazzo per quelli vestiti da John Travolta in Saturday Night Fever

 

#7. Stare in coda al freddo per entrare in un posto in cui si morirà di caldo

 

#8. I tizi troppo sbronzi per non tirarti un pugno in faccia

 

#9. Doversi vestire eleganti per entrare in un posto che l’eleganza stupra ogni notte

 

#10. Le rare volte in cui ci sei stato

#11. Il costo dei cocktail tarato sui redditi del Gruppo Bilderberg

 

#12. Dover simulare felicità, spasso, ballo

 

#13. Le ragazze sovrappeso che pensano di essere meno cotechine solo perché indossano vestiti più corti del tempo in cui riescono a stare senza ingozzarsi

 

#14. Non poter parlare con nessuno

 

#15. Rendersi conto che forse è meglio così

 

#16. Dover pogare per arrivare al bancone del bar

 

#17. Il numero di maschi che ci prova con te, spesso senza verificare tu sia un uomo o una donna

 

#18. Ciò che per per gli altri è divertimento, per te è ipoacusia

 

#19. Dover spiegare ogni fine settimana che a te andare in discoteca fa venir voglia di eutanasia

 

#20. Pappa l’Americano

Agostino Bertolin

Potevo entrare a Repubblica, GialloZafferano o in una fashion blogger. Ma ho scelto l'Oltreuomo, perché è il più serio di tutti.