Perché su internet gli imbecilli non capiscono di essere imbecilli
Umberto Eco, autore del celebre saggio Come riconoscere un film porno contenuto nel Secondo Diario Minimo, ha definito i social network “l’invasione degli imbecilli”.
Il semiotico questa volta è stato un po’ impreciso. Gli imbecilli su internet ci sono, ma non sono mai quelli che propongono contenuti, sono sempre quelli che li commentano. La dimostrazione di questo assunto è semplice.
La motivazione a pubblicare, sia contenuti sia commenti, è il narcisismo. Quindi per amare me stesso devo pubblicare un post su internet, se sono intelligente sarà forse un post intelligente, se sono imbecille sarà forse un post imbecille.
Ma se sono imbecille non capirò di aver scritto qualcosa di imbecille (Dunning Kruger Effect), penserò invece che il mio contenuto sia intelligente.
Perciò, quando pubblico un contenuto, sia che io sia intelligente, sia che io sia imbecille, mi comporto in modo intelligente perché compio un’azione che mi fa stare bene.
Diverso è il caso di chi commenta, perché commentare significa dare importanza a un contenuto. Quindi l’intelligente che commenta un contenuto intelligente è imbecille, perché con questo comportamento alimenta il narcisismo di un altro e il narcisista che alimenta l’altrui narcisismo compie un atto contro natura. Allo stesso modo, l’intelligente che commenta un contenuto imbecille è imbecille perché si abbassa a un livello che ha faticato per superare.
Facciamo alcuni esempi:
Intelligenti che commentano intelligenti.
Intelligenti che commentano imbecilli.
Perciò quando commento, sia che io sia intelligente, sia che io sia imbecille, mi comporto in modo imbecille perché compio un’azione che mi fa stare male.
Ovviamente quanto avete appena letto non ha alcun senso.