Errori di stile in palestra

Errori di stile in palestra

L’altro giorno stavo camminando per Milano in compagnia del mio bovaro del bernese, Musil. Ovviamente lanciavo raggi di stile in ogni direzione e inevitabilmente sono stato fermato da una troupe televisiva, capeggiata da Alessandro Politi, noto fashion blogger e giornalista televisivo freelance. Sulle prime volevano intervistare il mio cane, ma lui è un po schivo e cortesemente ha declinato. Io, al contrario, mi sono interessato alla cosa: si trattava di rispondere a cinque sei domande di stile.

Ho proposto ad Alessandro un accordo.

Io mi sarei fatto intervistare ma lui avrebbe dovuto rispondere alla domanda fondamentale: quali errori di stile deve evitare il frequentatore di palestre per evitare di essere considerato un essere abominevole?

Ecco la sua risposta:

palestra

Odori nauseabondi, attrezzi sudati e panze all’aria. Se sai a cosa mi riferisco probabilmente anche tu ti alleni in una palestra frequentata da essere abominevoli nonché privi di stile. Se, invece, sei proprio tu uno di questi, ti consiglio di dare una letta a questi madornali errori di stile cercando di evitare di diventare lo zimbello della palestra, sempre che tu già non lo sia.

 

  1. OPTARE PER OUTFIT DA BODY BUILDER SENZA AVERE IL FISICO ADATTO

Hai presente quando vedi quegli omaccioni di 100 kg che sollevano quei pesi giganteschi ed indossano delle canottierine super attillate in lycra o microfibra? Ecco, tu sei non sei uno di loro, perciò a meno che il tuo nome sia “Schwarzenegger” evita questi capi, dato che le pernacchie all’indirizzo della tua panza in bella vista non tarderebbero ad arrivare.

 

  1. PIEDI AL FORMAGGIO

Anche se stai andando in palestra a sudare non significa che hai il diritto di poterci andare già sudato o indossando indumenti sporchi e maleodoranti. Anche se sei un amante del formaggio, rispetta gli altri iscritti ed evita di indossare calzini al gusto di pecorino sardo, zola o taleggio.

 

  1. SBAVARE DAVANTI ALLE RAGAZZE

Non metterti a fissare come un disperato 15enne la ragazza prosperosa di turno che si sta allenando. Ricordati che non sei in un nightclub nè tanto meno in un bordello. Dimostra di essere un gentiluomo, piuttosto che pensare in quale posizione del kamasutra vorresti farla tua.

 

  1. FARSI LA DOCCIA A CASA

E’ usanza diffusa venire in palestra già abbigliati da allenamento e andare poi via senza lavarsi nè cambiarsi d’abito. Oltre ad essere un’abitudine assolutamente poco salutare specialmente nei periodi freddi, è anche indice, a livello di reputazione, di totale carenza di igiene personale.

A prescindere se la doccia la farai o meno a casa, è una pratica super sconsigliata. Se vuoi passare per lo zozzone di turno questa è la scelta giusta.

 

  1. LE URLA DEL POTERE

Evita di gridare per chiamare un tuo amico dall’altra parte della sala e soprattutto non fare versi inconsulti durante l’esecuzione dell’esercizio per apparire come una sorta di divinità titanica dotata di una forza sovrumana.

Se utilizzi cuffie stereo allo scopo di ignorare gli altri, almeno non farlo capire e non dirlo in giro; ad ogni modo, quando ascolti la musica ad alto volume e qualcuno ti rivolge la parola evita di rispondergli gridando come un pazzo. Spegni l’apparecchio o togli le cuffie prima di rispondere.

 

  1. PERCHE’ DOVREI SALUTARE IL TITOLARE? HO PAGATO L’ABBONAMENTO

E’ molto diffusa questa abitudine di entrare in palestra senza salutare il titolare (o la ragazza all’ingresso) pensandosi in diritto di doverlo fare dato che l’abbonamento è già stato pagato.

Il punto è che stai entrando in un locale privato ad uso pubblico e sarebbe buona educazione salutare informando la proprietà del tuo arrivo. Non vuoi farlo? Sappi che farai la figura del maleducato.

 

  1. C’ERO PRIMA IO

Se ti alleni di sera o in orari in cui il macchinario serve a più persone contemporaneamente, non metterti a sbuffare o a lamentarti del fatto che ci sono altre persone che chiedono di alternarsi. Stai sereno, la palestra non è tua.

Sii gentile e dai precedenza alle persone più anziane e alle donne. Ovvio se non riesci proprio ad allenarti perché c’è ogni giorno il rimbambito di turno che ci mette sei ore a capire come utilizzare il macchinario, sei in diritto di aspettarlo fuori dalla palestra.

 

  1. SONO TROPPO FORTE

Non utilizzare pesi palesemente al di sopra della tua capacità, eseguendo tra l’altro dei movimenti scorretti e pericolosi, perché oltre a diventare velocemente l’attrazione folkloristica della palestra, rischierai puntualmente stiramenti, lesioni o strappi.

Inoltre, ricordati che non sei al circo nè tanto meno su un palcoscenico dove poter fare pantomime. Evita di buttare i pesi per terra facendo rumore per attirare l’attenzione dei presenti e delle ragazze. L’unico rumore che sentirai sarà quello che tuo collo che verrà tirato da uno degli assistenti di sala.

 

  1.  ASCIUGAMANO? NO GRAZIE!

Posso capire che portare un asciugamano in sala pesi potrebbe risultare scomodo o fastidioso, ma non ti fa schifo quando ti metti a fare la panca e vedi la pozzangherina di sudore di quello che ha appena finito? Non ti verrebbe voglia di scaraventarlo fuori dalla finestra? Ecco, questo è quello che quello dopo di te vorrebbe farti e, dato che in palestra non sono proprio tutti piccolini, fossi in te starei attento.

(Se proprio l’asciugamano non riesci a ricordartelo almeno usa la carta che trovi in palestra messa a disposizione per chi fa spinning).

 

  1. IL PANTALONCINO DA CICLISTA

Come ultimo punto la chicca, la quintessenza della totale mancanza di stile in palestra. Come recita il nome stesso, a meno che tu non sia uno spinner o un ciclista che si allena in palestra, non indossare questo indumento in sala pesi per NESSUN motivo! Il pantaloncino corto e super aderente da ciclista, che ricorda molto il costumino a boxer anni  ’90 è da bandire sempre e comunque a prescindere che tu sia il più fisicato del mondo o il più fuori forma. Se ne hai nell’armadio BUTTALI VIA!!!

 

Alessandro Politi

 
Sito web: The Blonde Faith

Instagram: Alessandro Politi

Facebook: The Blonde Faith by Alessandro Politi

Francesco Boz

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