Come reagiscono le persone alle tue lamentele ipocondriache
L’ipocondria è un dramma che solo gli altri ipocondriaci possono comprendere. Come fare per spiegare al tuo medico che quel fastidioso prurito al piede è molto più che un prurito al piede? Non c’è verso.
L’unica cosa che ci è concessa di fare è catalogare le diverse reazioni delle persone a cui confidiamo la nostra paura di avere una malattia gravissima, rarissima e incurabilissima.
Esorcizziamo la paura della morte deridendo le persone che ci deridono perché abbiamo paura della morte. E comunque dobbiamo capirle, le lamentele ipocondriache spesso sono piuttosto ridicole.
Ecco come rispondono le persone all’ipocondriaco che dice Mi sento male, sto morendo.
Il medico: è sicuramente stress, devi rilassarti.
La nonna: o Gesù, Giuseppe, Maria. Vieni che ti preparo una tisana.
Il datore di lavoro: guarda a caso queste robe ti vengono fuori nel periodo in cui chiudiamo i lavori.
La tua ragazza: aiutami a fare le pulizie così ti passa.
Il tuo ragazzo: ho capito, anche oggi seghe.
Un amico: vuoi una birra?
Un altro amico: fatti 20 rampe di scale, se dopo sei ancora vivo vuol dire che non era niente.
L’amico naturalista: tranquillo, ti rollo subito una canna.
Il tuo psichiatra: come dite voi giovani? Keep Calm and take Alzopram.
Il tuo psicologo: un caso simile è stato descritto da Moliere nel 1600…
Il papà: cosa ho fatto di male per meritare un figlio checca.
La mamma: ti porto dall’erborista ma non dirlo a papà.
Il tuo buonsenso: è la terza volta che ti senti così questo mese e non sei mai morto. Forse è solo suggestione.
Le tue ricerche su internet: morirai causando atroci sofferenze a te e ai tuoi cari.
Le statistiche: secondo noi è molto improbabile che un ragazzo di 25 anni sano possa avere un infarto fulminante.
L’altro ipocondriaco: figata hai esattamente i miei stessi sintomi.